NELLA FOTO ALFREDO NEL 1978 COME COACH DELLA FORTITUDO BIEMME
La Associazione Italiana Baseball Giocato da Ciechi ricorda oggi, 30 luglio, la scomparsa di Alfredo Meli, che ne è stato il fondatore, come anche la carta intestata dell’AIBXC ci ricorda, nel 1988.
Non ho mai conosciuto Alfredo.
So ovviamente quello che si trova sui libri: un giocatore che ha chiuso la carriera con una media di oltre .300, la soglia dell’eccellenza, che ha vestito in diverse occasioni la maglia azzurra, che nella sua Bologna ha stabilito un primato probabilmente inarrivabile, essendo protagonista, in ruoli diversi, nei primi cinque scudetti della Fortitudo: tre da giocatore, uno da manager e uno da direttore sportivo.
So anche che è stato una penna arguta e pungente, molto seguito nella sua rubrica sulla pubblicazione distribuita al ‘Gianni Falchi’, manifestazione di una personalità forte, di un’intelligenza lucida e caparbia. Caparbia al punto, come i suoi amici e successori di oggi alla guida dell’AIBXC Alberto Mazzanti, Stefano Malaguti, Alessandro Meli ed Eva Trevisan ci segnalano, da volere ad ogni costo far giocare a baseball ciechi e ipovedenti.
So che non dimenticherò mai la prima volta che, entrando a Casteldebole, ho visto gli atleti all’opera sul diamante, una scena che rimarrà per sempre nella mia mente e nel mio cuore e un’emozione che si rinnova ad ogni occasione. La passione, la grinta, la determinazione agonistica, la grazia dei gesti, la gioia dell’esserci, l’incredibile abilità: tutto racconta di un baseball vero, come Alfredo e Umberto Calzolari, poi tanti altri dopo di loro, hanno immaginato e realizzato e che va evolvendosi in una disciplina oggi alla conquista del mondo, che la FIBS considera parte integrante della propria attività. Un percorso congiunto, che va concretizzandosi finalmente in forma compiuta e integrata e vede come obiettivo quei cinque cerchi che sono l’aspirazione comune.
Ripensandoci, allora, forse l’ho conosciuto Alfredo Meli, e posso ricordarlo anch’io, magari con un semplice: grazie Alfredo.
Andrea Marcon