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Baseball Aveva 82 anni, vinse lo scudetto nel 1969. Oggi alle 14,45 il funerale a Borgo Panigale
Bologna
SE N’È ANDATO in punta di piedi. La Fortitudo Baseball e l’associazione del baseball per ciechi piangono la scomparsa di Carlo Morelli (nella foto Ansa), nato a Bologna il 9 luglio 1935. Dici Carlo e non puoi che scomodare due parole che pesano: pioniere
e leggenda. Già, perché Morelli che nella vita di tutti i giorni era un poligrafico dell’Ansa, ha
scritto pagine al confine della leggenda. Se le maglie azzurre sono 37, ce n’è una che merita di essere ricordata. Corre l’anno 1969 e l’Italia si trova a giocare a Cuba, al cospetto di Fidel Castro in occasione del decimo anniversario della rivoluzione. Il Lider Maximo è solito informarsi sulle idee politiche degli avversari (sportivi) e, venuto a conoscenza delle simpatie
comuniste di Carlo, lo saluta con particolare trasporto.
UNA SIMPATIA, quella per le idee rosse, che Morelli conserva anche quando, nella seconda metà degli anni Settanta, si trova a rispondere con fermezza a una telefonata all’Ansa delle Brigate Rosse che lo costringe a rientrare a casa dal lavoro, accompagnato dalle forze dell’ordine. Dal punto di vista sportivo, Morelli, cresce nelle Calze Verdi di Casalecchio, come interbase. Dopo le Calze Verdi l’Acli Bologna nel 1960 e, dal 1963, la Fortitudo. Gioca due stagioni a Parma (1967 e 1968) poi rientra in tempo nella Fortitudo griffata Amaro Montenegro per vincere il primo scudetto nel 1969. Ne arrivano, con lui in campo, altri
due nel 1972 e 1974. In mezzo la Coppa dei Campioni e la Coppa Italia del 1973. In totale 438 partite.
IN FORTITUDO resta come tecnico, poi come allenatore, dà una mano al progetto baseball per ciechi promosso da Alfredo Meli.
Oggi alle 14,45 l’ultimo saluto a Carlo al cimitero di Borgo Panigale.
a. gal.
Bologna, 8 maggio 2018