Icona Scomparso a 80 anni il lanciatore che aveva firmato i primi tre tricolori Fortitudo
Addio a Calzolari, il «Professore» dello scudetto

MODELLO Umberto Calzolari in azione
Bologna
CI SONO personaggi che, in punta di piedi, senza tanto clamore, sanno entrare nella leggenda e nel cuore della gente. Umberto Calzolari, per tutti il Professore, apparteneva a questa specie rarissima e, per di più, in via di estinzione. Il Professore aveva compiuto 80 anni il 4 giugno e, grazie al suo talento e alla sua disponibilità, aveva continuato a trasmettere entusiasmo e passione, anche dopo il ritiro dai campi da gioco. Si era dedicato ai giovani, si era battuto
per la realizzazione del centro tecnico di Casteldebole e, insieme con Alfredo Meli, era stato tra i fondatori dell’associazione italiana baseball per ciechi.
Per raccontare la sua epopea, forse, non basterebbe un’enciclopedia. Limitandoci ai trionfi possiamo ricordare i primi tre scudetti Fortitudo – 1969, 1972 e 1974 – e la Coppa Campioni del 1973.
Un esempio in campo. La prima casacca ritirata nella storia biancoblù è stata la sua numero 8
Si innamora di questo sport giovanissimo e, tra il 1958 e il 1976 (passando dall’Acli alla Fortitudo) mette in fila, come lanciatore, 292 partite con 157 vittorie e 72 sconfitte. E’ un baseball d’altri tempi, il lanciatore (anche se il Professore confeziona ben 147 «complete
game») non può limitarsi solo al ruolo principale, deve darsi da fare anche con la mazza tra le mani. Così, per il Professore, ci sono anche 32 fuoricampo.
NUMERI che da soli, però, non possono spiegare la grandezza, l’umanità e i modi gentili di Umberto Calzolari. Non a caso la sua casacca, la numero 8, è la prima a essere stata ritirata nella storia della Fortitudo. Non a casa, nel 1982, la Fibs gli assegna il Diamante d’oro alla carriera e, quattro anni fa, lo inserisce nella Hall of Fame. Domani l’ultimo saluto al Professore – alle 14,30 nella chiesa della Sacra Famiglia,
in via Irma Bandiera – , che lascia la moglie Gisella. La Fortitudo e il presidente Stefano Michelini, Castenaso e il manager Marco Nanni hanno ricordato ieri l’amico scomparso.
di Alessandro Gallo