NELLA FOTO L'UFFICIO DELLA SEDE STORICA DELL'AIBXC COMPLETAMENTE DEVASTATA DAI VANDALI
oggi, durante l'opera di risistemazione della sede storica dell'aibxc al campo Leoni dopo l'atto vandalico della notte mercoledì 13, dalle carte sparse ovunque è spuntata una presentazione del BXC che Alfredo Meli aveva preparato ma che nessuno di noi aveva mai avuto l'opportunità di leggere. Dopo tanto tempo ci è sembrata ancora la migliore e la più vera.
a voi:
Presentazione
C’era un gioco, uno sport, Il Baseball, definito nelle sue regole nel 1830 negli Stati Uniti, giunto in Italia al seguito delle truppe yankees nell’ultimo conflitto mondiale e qui da noi giocato regolarmente dal 1948, che aspettava da tempo di essere scoperto dai disabili visivi.
Ciò è avvenuto in Italia negli anni novanta.
Chi ha pensato di dare a ragazze e ragazzi ciechi ed ipovedenti l’opportunità di giocare a baseball lo ha fatto perché il baseball era stato ed è il suo gioco: semplicemente per questo, per nessuna altra ragione.
Non poteva immaginare che il baseball in sé con i suoi meccanismi di gioco, la sua separazione temporale e geografica tra attacco e difesa era, ed è, lo sport che sembra fatto apposta per i disabili visivi che vogliano giocarlo.
Certo sono state necessarie, a partire dal gioco originale, delle modifiche, ma esse, pensate da giocatori di baseball, sono state veramente poche.
Il baseball consentiva che non ne necessitassero tante.
Nel baseball ciechi si batte la palla, ci corrono le basi, si prende la palla, si tira la palla.
Si giocano in difesa tante riprese quante se ne giocano all’attacco.
Chi lo gioca si diverte a farlo ed a competere per la vittoria.
E chi vede da fuori resta sempre sorpreso di quanto poco il Baseball abbia perso di sè nel diventare BXC - Baseball giocato da ciechi.